Biglietti del treno, aumento rinviato

La notizia positiva è questa: gli aumenti dei prezzi dei biglietti del treno, annunciati per il mese di dicembre 2014, non entreranno in vigore integralmente. Grazie a un’intesa raggiunta tra il Sorvegliante dei prezzi e l’Unione dei Trasporti Pubblici, le imprese di trasporto rinunciano ad aumentare il prezzo della «carta dalle 9» e degli abbonamenti metà-prezzo. Scatteranno invece gli altri aumenti (+2,9%). Come contropartita, le FFS dovranno offrire un contingente di almeno 5’000 biglietti al giorno con sconti dal 30 al 50% sulle 50 tratte principali a lunga percorrenza. Il valore complessivo di questo sconto si aggira sui 29 milioni di franchi l’anno. Le imprese di trasporto metteranno pure in vendita, per un progetto pilota di tre mesi, un abbonamento generale serale valido dalle ore 19.00. 

 

Pur apprezzando l’obbiettivo raggiunto,  tuttavia, l’ACSI esprime qualche perplessità sul metodo scelto per compensare l'aumento dei prezzi.

 

L’UTP (Unione dei Trasporti Pubblici) aveva preannunciato lo scorso maggio un aumento lineare del 2,9% delle tariffe del «servizio diretto» dei passeggeri, motivandolo con un ammanco preventivato a 90 milioni di franchi nel trasporto regionale. Secondo l’analisi del Sorvegliante dei prezzi, tuttavia, il previsto aumento è legittimo soltanto in parte. L’aumento lineare della tariffa unitaria, infatti, incide anche sui clienti del trasporto a lunga percorrenza, che però è un settore redditizio e dunque non beneficiario di indennità né tantomeno esposto a un disavanzo. Il Sorvegliante dei prezzi ha pertanto chiesto all’UTP delle misure compensatorie per la clientela a lunga percorrenza per complessivi 29,2 milioni di franchi che le FFS hanno accettato. Globalmente, tenuto conto delle rinunce agli aumenti di prezzo per l’abbonamento metà-prezzo e la «carta dalle 9», nonché delle altre misure, l’effetto-risparmio dovrebbe essere di circa 48 milioni di franchi l’anno.

 

3 febbraio 2015